I dati di un Paese che cresce e che raffina le proprie esigenze verso prodotti di qualità.
La popolarità del vino in Polonia è in crescita, e tanto da permettere di considerare questo Paese come uno dei mercati più promettenti d’Europa. Il vino importato nel 2013 supera il milione di ettolitri ed il tasso di crescita del mercato dei vini fermi arriva al 10%. Alcuni importatori parlano di un fatturato in crescita addirittura del 20-30%.
Nel primo semestre del 2014 le importazioni hanno continuato a crescere registrando un +5% a volume ed un +9% a valore, confermando lo spostamento in atto sul mercato polacco della domanda verso i vini di qualità più elevata.
Il mercato polacco è indubbiamente fortemente motivato ad una crescita costante, e presenta elementi di elevata dinamicità: il primo grande balzo in avanti si è registrato nel 2007, anno in cui i volumi sono aumentati del 55% ed i relativi valori di oltre il 28%. Gli effetti della crisi economica internazionale si sono manifestati nel 2009, non tanto sul dato fisico delle importazioni, rimasto sostanzialmente invariato, quanto sui corrispettivi monetari, scesi rispetto ai valori del 2008. Quindi la volontà dei consumatori di mantenere i consumi quantitativamente invariati, in attesa della ripresa delle economie.
La situazione economica nella nazione in crescita non ha tardato a produrre i suoi effetti, e già nel 2010 il consumo di vino ha registrato (unico nel comparto bevande alcoliche) una variazione positiva tanto a volume (+8,3%) quanto a valore (+15,3%).
Le previsioni promettenti di crescita del consumo di vino in Polonia fanno ben sperare, e accanto ad un incremento del 350% dei consumi procapite calcolato per il periodo 2010-2015, si accompagna l’aumento delle richieste di prodotti di qualità (facendo passare il confezionato dal 40% di quota volume all’80% odierno) confermata da un aumento considerevole di importazioni da Portogallo, Italia, Francia, Usa, Cile e Georgia, a scapito di paesi caratterizzati da una tradizione vinicola più economica.
Tra i vini prevalgono i rossi e rosati, con il 54% del mercato. I più diffusi in Polonia sono quelli ottenuti da vitigni internazionali: lo Chardonnay tra i bianchi, vicino al 50% di quota nel suo segmento, e il Cabernet Sauvignon tra i rossi, al 40%, seguito a poca distanza dal Merlot (33%) nei dati 2010.
Il consumo di vino in Polonia presenta anche caratteristiche di accentuata stagionalità, con una forte concentrazione in occasione delle feste comandate (Natale, Pasqua, Carnevale…) o di eventi privati (nozze, prime comunioni, anniversari e party).
Sul fronte della distribuzione, alle grandi superfici dei centri commerciali e della grande distribuzione organizzata (dove peraltro si è assistito ad un ridimensionamento dell’incidenza dei “primi prezzi” a vantaggio dei vini di fascia media), si affiancano i negozi specializzati che si posizionano, per il tipo di referenze trattate, su prodotti di fascia medio-alta. Da segnalare un consolidamento delle vendite on-line, soprattutto di vini di pregio, venduti a prezzi inferiori fino al 40% rispetto ai canali tradizionali.
I consumi mantengono, nel più grande dei paesi dell’est europeo, una direzione positiva, e lo spazio per nuove opportunità di business diventa obiettivo sempre più ambito fra gli operatori del settore.
Non è un caso se alcuni anni fa un autorevole organismo d’informazione per il comparto, titolava in un suo articolo dedicato alla Polonia: “La locomotiva d’Europa incomincia ad andare a vino”.
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